“Ti rendi conto che tuo figlio ti grida aiuto aiuto e tu non lo senti.
Ti rendi conto che tuo figlio ti grida aiuto aiuto e tu non riesci a sentirlo.
Quando poi tocca il fondo e il suo grido di aiuto, sempre più silenzioso, si fa sempre più forte e tu sei costretto a vedere e sentirlo, sei tu mamma che urli a gran voce: ‘Aiuto! Aiuto!’
In quel momento tutto ti appare buio, il mondo ti appare deserto, credi di essere in mezzo al mare e che stai annegando con tuo figlio e nessuno ti possa venire a salvare.
Io ringrazio come un Dio l’esistenza del Narconon e dei ragazzi che lavorano lì, che in poche ore dal mio SOS sono venuti a salvarci, sarebbero venuti immediatamente anche sulla Luna.
È iniziata così la nostra esperienza, all’inizio molto burrascosa, piena di alti e bassi, più bassi, certo non è stata una passeggiata.
È stato necessario, per il suo benessere molto dura e distaccata, come si fa con i bambini piccoli e capricciosi, del resto le dipendenze fanno vedere tutto con una loro realtà modificata.
Ho resistito tanto, ho trattenuto i pianti perché sapevo che era per il suo bene.
Per un figlio tu sei la mamma migliore del mondo finché dici sempre sì… però al tuo primo no o appena fai qualcosa che non va a lui….. non sei una buona mamma.
Oggi a distanza di quasi 2 mesi mi sento una Super Mamma orgogliosa della scelta presa, quando sento mio figlio mi accorgo che già sta cambiando ed è sereno.
Spero finisca questo percorso vittorioso, anzi ne sono certa.
Era l’unica cosa che potevo fare per dimostragli il mio infinito amore e spero che lui lo capirà presto.”
Mamma di Davide

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